lunedì 11 giugno 2007

L'etica della deresponsabilizzazione

Anche i politici sono concordi nel constatare la crisi della politica. Della politica, appunto, e non dei politici. La distinzione è fondamentale. Sembra che a essere messe sotto accusa non siano le azioni di un gruppo di individui – dunque una serie di fatti, persone, programmi e strategie - ma piuttosto un’entità superiore, astratta, incorporea, ideale – la Politica, appunto – che dagli spazi iperuranici muove a suo piacimento i nostri malcapitati politici, togliendo loro ogni possibilità di reazione, ogni tentativo di ribellione.

I politici, in realtà, non parlano mai. È la Politica a parlare per bocca loro. I poveretti vorrebbero ogni tanto provare a dire qualcosa di diverso, vorrebbero provare a fare qualcosa, ma sono le leggi della maledetta Politica ad impedirlo, dannazione. Siamo spiacenti, ma non possiamo proprio farci nulla.

Sembra quasi che la cosa non li riguardi. La Politica è un gioco più grande di loro, non un gioco creato da loro stessi. La Politica è un ente lontano, separato, impenetrabile, che condanna chi ne subisce il fascino a una vita forzata, a scelte obbligate anche se impopolari o palesemente ingiuste.

Altro che etica della responsabilità! Questa tendenza alla passività, a deresponsabilizzare le proprie azioni e il proprio ruolo, a spersonalizzare l’esperienza umana, a delegare ad altri ciò che dovrebbe competere a noi stessi, a scaricare le responsabilità su forze sovrumane che orientano i nostri destini non è caratteristica esclusiva della politica, ma è una vera e propria malattia che colpisce ogni ambito dell’esistenza contemporanea.

Per dirla in altre parole, e solo per fare qualche esempio, non esistono più scienziati, ma la Scienza, entità dalla potenza spaventosa e incontrollabile, che dei semplici ricercatori non sono certo in grado di gestire e tenere sotto stretto controllo.

Non esistono più tecnici, ma la Tecnica, tanto che Umberto Galimberti è costretto a scrivere, nel saggio L’uomo nell’età della tecnica sull’ultimo numero di MicroMega, che ‘la Tecnica è diventata oggi il vero motore della storia, rispetto al quale l’uomo è ridotto a funzionario dei suoi apparati.’

E ancora. Come scrive Raniero La Valle nell’articolo intitolato Un nuovo Pacifismo, ‘la selezione la fanno i Mercati (maiuscolo – compresi i sucessivi - dell’autore dell’articolo), che sono entità astratte, irresponsabili. Sono loro che votano. La Mano che divide, che separa, che discrimina, che licenzia, è la Mano Invisibile del Mercato’.

Non esistono più eserciti, armi, soldati, ma la Guerra, mostruoso incubo che ci costringe – nostro malgrado – a usare violenza, ad aggredire e invadere, a uccidere e torturare.

Non esistono le scelte o le responsabilità personali ma la Società, ente multiforme e impalpabile che orienta i nostri gusti, le nostre scelte, le nostre azioni, senza lasciarci alcuna possibilità di scelta individuale.

Ecco: sono queste e tante, tantissime altre Mani Invisibili a muovere noi, povere marionette indifese. Siamo come creta nelle mani di questo nefasto Olimpo contemporaneo: un’insieme di Potenze Oscure che ci sovrastano e ci plasmano a loro piacimento.

Il risultato di questa linea di pensiero è che gli individui (soprattutto i veri responsabili) come per magia scompaiono, oppressi e annullati da immense forze esterne che li dominano come e più dei tiranni. Contro tali forze incommensurabili, gli esseri umani non possono fare altro che subire e adeguarsi, conformandosi senza possibilità di scampo alle leggi dei rispettivi carnefici. Gli uomini non sono più responsabili di nulla, ma si trasformano semplicemente in vittime. Vittime designate di oscure trame ordite alle nostre gracili, misere spallucce.

A questo, buffoni che non siamo altro, ci siamo ridotti: ad affermare di non poter fare nulla per difenderci da noi stessi.

6 commenti:

astrosio ha detto...

infatti non esistono gli stupratori ma "lo stupro", non esistono i pedofili, ma "la pedofilia", che costringe dei malcapitati ad abusare del prossimo. ho capito bene? li vogliamo tirare fuori dalla galera sti poveretti?

LSSNDR ha detto...

Ehehehe già, dovremmo proprio chiudere in gabbia la Pedofilia e lo Stupro, altro che questi poveri innocenti! Certo che se la Chiesa e la Politica prendessero sul serio questi problemi... ahahah

Anonimo ha detto...

Aiutiamoci a comprendere.
Perchè il mio dubbio è se si tratti semplicemente di reificazione oppure di un movimento che ha già superato la reificazione perchè l'ha assorbita talmente bene che non ha bisogno di porsi il problema e,secondo me in questo caso, si tratta di nichilismo allo stato puro.Che ne pensi?

LSSNDR ha detto...

Penso che si tratta di nichilismo allo stato puro. E proprio il nichilismo sarà l'oggetto dei prossimi post. Hai letto Oltre la linea di Junger/Heidegger, edizione Adelphi? Ecco, quello sarà lo spunto dal quale partire per fare un'analisi del nichilismo contemporaneo.

Anonimo ha detto...

bel post, davvero. Grazie.

Direi "catastrofismo". Ma il punto è riuscire a trovare una risposta valida, una proposta. Per quanto ammiri Galimberti (che mi fa riflettere e non poco) non riesco a scorgere l'elemento propositivo: neo-umanesimo, ma come?

LSSNDR ha detto...

anma salva, grazie a te per i commenti.