mercoledì 30 maggio 2007

Nulla di rilevante da osservare - 1

L’uomo contemporaneo ha smesso di osservare la realtà direttamente. Non si relaziona con il mondo esterno di persona. Lo fa esclusivamente attraverso un altro punto di vista, un secondo filtro: un qualcosa/qualcuno che ha già osservato al posto suo.

Ciò implica che ciò di cui veniamo a conoscenza nel corso della nostra relazione con il mondo esterno non è frutto di un’analisi diretta e di una personale elaborazione, ma è una somma di conoscenze mediate. Abbiamo smesso di porci di fronte al mondo e di porgli domande, preferendo anche in questo delegare il compito dell’osservazione a qualcun altro: televisione, cinema, fotografia, stampa ecc. Ciascuno di noi ha sempre meno esperienza diretta del reale, e l’opinione che se ne fa è un puzzle di opinioni elaborate da altri. Conosciamo il reale solo per interposta persona.

Non ci sforziamo di interpretare il reale: ci affidiamo a qualcuno che lo interpreti per noi, e ci liberi di questo fastidio.

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