mercoledì 11 aprile 2007

Il pensatore del XXI sec. - 2

Già, perché indipendentemente dalle epoche, dai contesti, dai costumi e dalle leggi, indipendentemente dalle latitudini e dalle lingue, le domande su cui si arrovellano fin dalla sua nascita le menti più illuminate del genere umano sono sempre, irrimediabilmente le stesse. E sempre le medesime sono le risposte, in questo senso: nessuno ha mai potuto dare una risposta certa, definitiva, inattaccabile. Ogni visione del mondo che fino ad oggi è stata elaborata è stata immancabilmente smontata da un’altra. La nuova visione, sicura di sé, si illude di poter finalmente spiegare tutto, di dare ad ogni domanda l’appropriata risposta, ma proprio quando si ha ormai non solo più la speranza ma una fondata certezza che questa visione sia effettivamente quella definitiva, ecco spuntare una visione del mondo alternativa, che pur partendo dalle stesse domande – o formulando sullo stesso tema domande diverse – arriva a conclusioni spesso opposte, che fanno piazza pulita della visione precedente, ormai ridottasi a mero punto di vista sul mondo, un punto di vista miope, parziale, limitato. E così via all’infinito.

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