domenica 15 aprile 2007

La memoria esterna - 10

Gli effetti della smemoratezza.
Viviamo in uno stato costante di perenne stupore. Qualsiasi fatto ci sorprende come non fosse mai accaduto prima. Per noi è sempre la prima volta. Ci guardiamo reciprocamente in faccia sbalorditi chiedendoci come un essere evoluto quale il nostro possa compiere tali bassezze. Rimaniamo sconvolti e pietrificati, sopaffatti dalla mostruosità, sinceramente increduli. Questo profondo tormento, questo incessante interrogarsi, può protrarsi a lungo, a volte anche per qualche ora. Poi dimentichiamo tutto. Completamente. E se a distanza di una settimana lo stesso evento si ripete, eccoci nuovamente, sinceramente e profondamente sconvolti, increduli, sbalorditi. Si riparte da zero per subire uno shock e così via, all’infinito.

La storia, il presente, la realtà, la quotidianità si sono trasformati – o vengono percepiti – come una succesione di singoli shock che ci sconvolgono emotivamente, ma che non vengono archiviati e messi in relazione dall’azione attiva della memoria e della cultura. Non venendo interiorizzati, gli input esterni rimangono qualcosa di separato, lontano da noi. E non mettendo in relazione i singoli eventi, non possiamo nemmeno comprenderli. È per questo motivo che ci sembra sempre tutto incredibile: perché ogni volta tutto accade come fosse la prima volta.

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