domenica 22 aprile 2007

Un semplice punto di vista - 8

Il nostro vedere, il nostro sapere, sono necessariamente e indissolubilmente vincolati al nostro corpo, allo spazio in cui siamo collocati e al momento specifico in cui interagiamo con la realtà. È banale, di una banalità disarmante dover essere costretti a sottolineare che non si può essere nello stesso momento in ogni parte del mondo ed essere testimoni di tutto ciò che accade. Al contrario, la situazione di ciascuno di noi può essere paragonata – paragone che regge fino a un certo punto - a chi fosse costretto a osservare un grandissimo quadro solo dietro un pannello delle stesse dimensioni della tela e attraverso pochi, piccoli fori distribuiti a caso sulla sua superficie. Se tante persone quanti sono i fori osservassero nello stesso momento il quadro, ciascuna di esse non coglierebbe che qualche piccolo dettaglio. Certo, potrebbe osservarlo attentamente per anni arrivando a conoscere quella microscopica porzione dell’opera fin nei minimi particolari, ma non per questo potrebbe fare affermazioni certe sull’intera tela. E così vale per tutti gli altri osservatori. Certo, stanno tutti guardando lo stesso quadro – in realtà c’è chi osa dubitare anche di ciò – ma anche una volta messi assieme tutti i punti di vista risulta impossibile fare affermazioni certe sull’opera nel complesso. I fori sono davvero piccoli, e del quadro non si colgono che minimi dettagli. Ma per quanti siano gli osservatori, non sono tanti quanti sarebbero necessari per osservare il quadro nel suo complesso, nel medesimo istante di tempo.

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