domenica 15 aprile 2007

Un semplice punto di vista - 5

Per noi la realtà stessa, in se stessa, non esiste. Ovvero, ha una sua esistenza se la immaginiamo svincolata da noi, ma di fatto per l’essere umano non esiste la realtà in sé, esiste in primo luogo un corpo che filtra la realtà e la decodifica. La nostra realtà non è nient’altro che una somma di punti di vista/visioni parziali, il cui livello ultimo, per ognuno di noi, è rappresentato da se stesso.

Insomma non si può far altro che ammettere che è indubitabile che questo albero di fronte a me esista, ed esisterebbe anche senza di me che lo osservo, ma sta di fatto che per quel che mi riguarda, non potrò fare altro che osservare l’albero stesso dal mio specifico e particolare punto di vista, irriducibile a quello di un altro. Chi sta osservando l’albero sono io, il mio corpo, i miei occhi, il mio sistema nervoso e il mio cervello. Qui ed ora.
Come provare a spiegarsi meglio e più semplicemente? Eppure la cosa è intuitiva: la realtà al di fuori di noi esiste, ma noi non possiamo fare altro che percepirne una versione filtrata. Il che non è osservazione da poco. Immaginatevi una rana che osserva il mondo: secondo voi vede la realtà così com’è? No di certo, è il mondo visto da una rana, indipendentemente da qualsiasi giudizio si voglia esprimere su come una rana vede il mondo.
Per gli esseri umani è lo stesso: analitica o meno che sia rispetto a quella della rana, anche quella dell’essere umano è semplicemente l’esperienza della realtà e non la realtà stessa, è l’altro-da-se filtrato dai nostri sensi, dall’esperienza, dalla coscienza, dalla memoria.

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